sabato 19 dicembre 2009
venerdì 20 novembre 2009
Ordinanza recante misure di polizia veterinaria per contrastare la diffusione dell’epizoozia di rabbia silvestre
Articolo 1
1. Nel territorio dell’ASS n. 1 “Triestina” è resa obbligatoria la vaccinazione antirabbica precontagio:
- di tutti i cani non vaccinati o vaccinati da più di 11 mesi ;
- dei bovini, degli ovini, dei caprini e degli equini che si trovano esposti al rischio del contagio dell’infezione rabbica, non vaccinati o vaccinati da più di 11 mesi. Il Responsabile della S.S. Sanità Animale, Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche stabilirà, di volta in volta, la necessità di ricorrere alla vaccinazione delle citate specie animali a seguito di una attenta valutazione del rischio.
2. I giovani animali delle specie soprannominate che non sono stati sottoposti al trattamento immunizzante, perché in età non vaccinale, dovranno essere vaccinati dopo il terzo mese di età.
3. Le vaccinazioni sono effettuate, gratuitamente, dai veterinari dell’ASS n. 1 “Triestina” o da veterinari liberi professionisti appositamente convenzionati con la medesima ASS.
4. I proprietari degli animali che non intendono avvalersi delle prestazioni dell’ASS possono rivolgersi, con spese a proprio carico, a veterinari liberi professionisti.
Articolo 2
E’ vietata l’introduzione nel territorio dell’ASS n. 1 “Triestina” di cani che non siano stati preventivamente sottoposti al trattamento di cui all’articolo 1 da almeno 21 gg. e da non più di 11 mesi.
Articolo 3
I cani provenienti da fuori ASS, al seguito di persone che si fermano nel territorio dell’ASS n. 1 “Triestina”, anche per un breve periodo, se non vaccinati contro la rabbia nei termini di cui al medesimo articolo 2, devono essere immediatamente sottoposti a vaccinazione nel luogo di arrivo.
Gli albergatori ed i proprietari di pensioni devono segnalare tempestivamente la presenza di cani che accompagnano i loro clienti all’Autorità Comunale per gli adempimenti di cui agli articoli precedenti.
Articolo 4
Nei Comuni sede di focolai di rabbia silvestre i cani devono essere condotti al guinzaglio; gli altri animali domestici devono essere comunque contenuti in funzione della specie e tenuti sempre sotto sorveglianza, in particolare nell’ambito di zone silvestri e montane. E’ altresì vietato il pascolo vagante. Un tanto finchè siano trascorsi i termini previsti dall’art. 90 del Regolamento di Polizia Veterinaria (60 giorni successivi all’ultimo caso accertato di rabbia).
Articolo 5
Nel territorio dell’ASS n. 1 “Triestina” deve essere intensificata la lotta al randagismo, ed i cani accalappiati devono essere immediatamente ricoverati presso il canile sanitario, dove saranno sottoposti a vaccinazione antirabbica, prima di ogni spostamento e trascorsi almeno 10 giorni dalla data del ricovero.
Articolo 6
Nel territorio dell’ASS n. 1 “Triestina” è fatto obbligo, salvo al personale appositamente incaricato e a quello informato, di non toccare per nessun motivo animali sospetti, vivi o morti, nonché di avvicinare e in qualsiasi modo venire in contatto con animali selvatici, particolarmente volpi.
L’eventuale ritrovamento di animali morti o il cui comportamento fosse contrario alle normali abitudini deve essere segnalato al succitato personale.
Articolo 7
Nel territorio dell’ASS n. 1 “Triestina” le volpi uccise o trovate morte e gli altri animali selvatici e domestici, abbattuti perché sospetti o trovati morti, dovranno essere raccolti dal personale di cui all’art. 6 con le dovute cautele e fatti recapitare al più presto, per il tramite del Servizio Veterinario dell’ASS, integri all’Istituto Zooprofilattico per gli accertamenti diagnostici nei confronti della rabbia.
Articolo 8
In deroga all’art. 4, sul territorio dell’ASS n. 1 “Triestina”, con eccezione del territorio dei Comuni sede di focolaio di rabbia silvestre, l’impiego dei cani nella pratica venatoria è consentito solo con animali vaccinati contro la rabbia da almeno 21 gg. e da non più di 11 mesi.
Nei Comuni sede di focolai di rabbia silvestre la pratica venatoria sarà consentita, sempre con animali vaccinati contro la rabbia da almeno 21 gg. e da non più di 11 mesi, trascorsi i termini previsti dall’art. 90 del Regolamento di Polizia Veterinaria (60 giorni successivi all’ultimo caso accertato di rabbia).
Articolo 9
Nei Comuni sede di focolai di rabbia silvestre sono proibite tutte le attività cinofile, anche di tipo ludico ed amatoriale, svolte fuori dai centri abitati, a meno che i cani non siano tenuti costantemente al guinzaglio ovvero le stesse vengano svolte in spazi confinati. Un tanto finchè siano trascorsi i termini previsti dall’art. 90 del Regolamento di Polizia Veterinaria (60 giorni successivi all’ultimo caso accertato di rabbia).
Articolo 10
I selvatici ungulati abbattuti nel territorio dell’ASS n. 1 “Triestina” non possono essere immessi in commercio in quanto non sottoponibili a visita del Veterinario Ufficiale per mancanza di strutture idonee .
Articolo 11
E’ consentito l’utilizzo dei trofei degli ungulati, regolarmente abbattuti a caccia nel territorio dell’ASS n. 1 “Triestina” con le seguenti prescrizioni:
1. per la manipolazione della testa usare sempre guanti di gomma;,
2. evitare accuratamente di venire a contatto con i denti e con la saliva;
3. sottoporre la testa a bollitura senza alcuna operazione preliminare tipo la scarnificazione della mandibola.
Articolo 12
I Veterinari Ufficiali, la Polizia Municipale, le Forze di Polizia, gli Agenti di vigilanza ittico-venatoria, gli Ufficiali e gli Agenti di P.G. sono incaricati dell’ esecuzione della presente ordinanza.
Articolo 13
Salvo che il fatto non costituisca reato, chiunque trasgredisca la presente ordinanza è punito con la sanzione amministrativa prevista dall’art. 6, comma 3 della L. 2 giugno 1988, n. 218 ( da € 258,23 a € 1291,14).
Il Direttore Generale
dr. Franco Rotelli
1. Nel territorio dell’ASS n. 1 “Triestina” è resa obbligatoria la vaccinazione antirabbica precontagio:
- di tutti i cani non vaccinati o vaccinati da più di 11 mesi ;
- dei bovini, degli ovini, dei caprini e degli equini che si trovano esposti al rischio del contagio dell’infezione rabbica, non vaccinati o vaccinati da più di 11 mesi. Il Responsabile della S.S. Sanità Animale, Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche stabilirà, di volta in volta, la necessità di ricorrere alla vaccinazione delle citate specie animali a seguito di una attenta valutazione del rischio.
2. I giovani animali delle specie soprannominate che non sono stati sottoposti al trattamento immunizzante, perché in età non vaccinale, dovranno essere vaccinati dopo il terzo mese di età.
3. Le vaccinazioni sono effettuate, gratuitamente, dai veterinari dell’ASS n. 1 “Triestina” o da veterinari liberi professionisti appositamente convenzionati con la medesima ASS.
4. I proprietari degli animali che non intendono avvalersi delle prestazioni dell’ASS possono rivolgersi, con spese a proprio carico, a veterinari liberi professionisti.
Articolo 2
E’ vietata l’introduzione nel territorio dell’ASS n. 1 “Triestina” di cani che non siano stati preventivamente sottoposti al trattamento di cui all’articolo 1 da almeno 21 gg. e da non più di 11 mesi.
Articolo 3
I cani provenienti da fuori ASS, al seguito di persone che si fermano nel territorio dell’ASS n. 1 “Triestina”, anche per un breve periodo, se non vaccinati contro la rabbia nei termini di cui al medesimo articolo 2, devono essere immediatamente sottoposti a vaccinazione nel luogo di arrivo.
Gli albergatori ed i proprietari di pensioni devono segnalare tempestivamente la presenza di cani che accompagnano i loro clienti all’Autorità Comunale per gli adempimenti di cui agli articoli precedenti.
Articolo 4
Nei Comuni sede di focolai di rabbia silvestre i cani devono essere condotti al guinzaglio; gli altri animali domestici devono essere comunque contenuti in funzione della specie e tenuti sempre sotto sorveglianza, in particolare nell’ambito di zone silvestri e montane. E’ altresì vietato il pascolo vagante. Un tanto finchè siano trascorsi i termini previsti dall’art. 90 del Regolamento di Polizia Veterinaria (60 giorni successivi all’ultimo caso accertato di rabbia).
Articolo 5
Nel territorio dell’ASS n. 1 “Triestina” deve essere intensificata la lotta al randagismo, ed i cani accalappiati devono essere immediatamente ricoverati presso il canile sanitario, dove saranno sottoposti a vaccinazione antirabbica, prima di ogni spostamento e trascorsi almeno 10 giorni dalla data del ricovero.
Articolo 6
Nel territorio dell’ASS n. 1 “Triestina” è fatto obbligo, salvo al personale appositamente incaricato e a quello informato, di non toccare per nessun motivo animali sospetti, vivi o morti, nonché di avvicinare e in qualsiasi modo venire in contatto con animali selvatici, particolarmente volpi.
L’eventuale ritrovamento di animali morti o il cui comportamento fosse contrario alle normali abitudini deve essere segnalato al succitato personale.
Articolo 7
Nel territorio dell’ASS n. 1 “Triestina” le volpi uccise o trovate morte e gli altri animali selvatici e domestici, abbattuti perché sospetti o trovati morti, dovranno essere raccolti dal personale di cui all’art. 6 con le dovute cautele e fatti recapitare al più presto, per il tramite del Servizio Veterinario dell’ASS, integri all’Istituto Zooprofilattico per gli accertamenti diagnostici nei confronti della rabbia.
Articolo 8
In deroga all’art. 4, sul territorio dell’ASS n. 1 “Triestina”, con eccezione del territorio dei Comuni sede di focolaio di rabbia silvestre, l’impiego dei cani nella pratica venatoria è consentito solo con animali vaccinati contro la rabbia da almeno 21 gg. e da non più di 11 mesi.
Nei Comuni sede di focolai di rabbia silvestre la pratica venatoria sarà consentita, sempre con animali vaccinati contro la rabbia da almeno 21 gg. e da non più di 11 mesi, trascorsi i termini previsti dall’art. 90 del Regolamento di Polizia Veterinaria (60 giorni successivi all’ultimo caso accertato di rabbia).
Articolo 9
Nei Comuni sede di focolai di rabbia silvestre sono proibite tutte le attività cinofile, anche di tipo ludico ed amatoriale, svolte fuori dai centri abitati, a meno che i cani non siano tenuti costantemente al guinzaglio ovvero le stesse vengano svolte in spazi confinati. Un tanto finchè siano trascorsi i termini previsti dall’art. 90 del Regolamento di Polizia Veterinaria (60 giorni successivi all’ultimo caso accertato di rabbia).
Articolo 10
I selvatici ungulati abbattuti nel territorio dell’ASS n. 1 “Triestina” non possono essere immessi in commercio in quanto non sottoponibili a visita del Veterinario Ufficiale per mancanza di strutture idonee .
Articolo 11
E’ consentito l’utilizzo dei trofei degli ungulati, regolarmente abbattuti a caccia nel territorio dell’ASS n. 1 “Triestina” con le seguenti prescrizioni:
1. per la manipolazione della testa usare sempre guanti di gomma;,
2. evitare accuratamente di venire a contatto con i denti e con la saliva;
3. sottoporre la testa a bollitura senza alcuna operazione preliminare tipo la scarnificazione della mandibola.
Articolo 12
I Veterinari Ufficiali, la Polizia Municipale, le Forze di Polizia, gli Agenti di vigilanza ittico-venatoria, gli Ufficiali e gli Agenti di P.G. sono incaricati dell’ esecuzione della presente ordinanza.
Articolo 13
Salvo che il fatto non costituisca reato, chiunque trasgredisca la presente ordinanza è punito con la sanzione amministrativa prevista dall’art. 6, comma 3 della L. 2 giugno 1988, n. 218 ( da € 258,23 a € 1291,14).
Il Direttore Generale
dr. Franco Rotelli
domenica 15 novembre 2009
scatta l'allarme rabbia in provincia di Trieste
(foto di Dominqs)
Dopo il rinvenimento di una volpe rabida, avvenuto lo scorso 23 ottobre a Gropada, scatta per la provincia di Trieste l'obbligo della profilassi antirabbica per i cani.
Obbligo quindi di vaccinazione antirabbica per tutti i cani non vaccinati (o vaccinati da meno di 11 mesi), nonchè obbligo di guinzaglio.
L'obbligo si estende anche a tutti i cani introdotti in Provincia: devono essere vaccinati da almeno 21 giorni, e da non più di 11 mesi.
Erano quasi tredici anni che la Rabbia non si faceva più vedere da queste parti... peccato, avremmo continuato volentieri a farne a meno.
Per maggiori approfondimenti, vedi anche l'apposita pagina dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie
domenica 1 novembre 2009
lunedì 26 ottobre 2009
Esami operativi regionali di macerie - Pinzano al Tagliamento
Renzo con Brio hanno superato brillantemente gli esami regionali CRUCS sul campo macerie di Pinzano al Tagliamento, confermando così la loro operatività.
Congratulazioni!
Congratulazioni!
domenica 11 ottobre 2009
esami operativi regionali di superficie - Monte Sei Busi (GO)
La nostra associazione ha organizzato la seconda sessione degli esami operativi regionali di superficie, nella zona di Monte Sei Busi (Redipuglia - Gorizia).
Si sono presentate 11 unità cinofile di diverse associazioni della regione, che hanno operato su quattro diversi campi di ricerca; 8 u.c. hanno superato gli esami con successo.
Si sono presentate 11 unità cinofile di diverse associazioni della regione, che hanno operato su quattro diversi campi di ricerca; 8 u.c. hanno superato gli esami con successo.
sabato 10 ottobre 2009
Esami operativi regionali di superficie - Dignano (UD)
lunedì 5 ottobre 2009
OPERATIVITA': ricerca di un anziano disperso a Stregna (UD)
Oggi Tatiana con Falkor ha partecipato alle ricerche di un anziano scomparso in località Raune (Stregna - UD).
Vedi: articolo sul "Messaggero Veneto" del 6/10/09
Vedi: articolo sul "Messaggero Veneto" del 6/10/09
venerdì 4 settembre 2009
OPERATIVITA': ricerca di un anziano disperso a San Canzian d'Isonzo
Oggi Tatiana con Geri ha partecipato alle ricerche di un anziano scomparso in località San Canzian d'Isonzo (GO).
Vedi: articolo su "Il Piccolo" - ed. di Gorizia del 5/9/09
Vedi: articolo su "Il Piccolo" - ed. di Gorizia del 5/9/09
giovedì 3 settembre 2009
OPERATIVITA': ricerca di una persona dispersa a Ramuscello
Oggi Tatiana con Geri ha partecipato alle ricerche di una persona scomparsa in località Ramuscello (Sesto al Reghena - PN).
lunedì 24 agosto 2009
Raduno Nazionale "I Lupi" 2009
Ospiti per quattro giorni degli amici de "I Lupi" per il loro tradizionale raduno annuale, nella splendida cornice del passo del Cuvignone.
Raduno Nazionale "I Lupi" 2009 |
lunedì 3 agosto 2009
stage cinofilo con Carlo Quarenghi
Giornate cinofile, e non solo, in compagnia di Carletto Quarenghi, in cava e a Sella Nevea con gli amici della Squadra di Soccorso Alpino della Guardia di Finanza.
Stage cinofilo con Carlo Quarenghi - agosto 2009 |
mercoledì 13 maggio 2009
I nostri Cani - maggio 2009
Quasi un numero speciale quello di maggio de "I Nostri Cani" (rivista ufficiale dell'ENCI), con la copertina ed un ampio articolo interno dedicato al lavoro delle unità cinofile UCIS in Abruzzo; articolo che merita di esser riproposto integralmente:
Cronache dal terremoto
L’allarme. La partenza dei volontari. I primi interventi in situazioni tragiche. La soddisfazione indicibile di essere dove la solidarietà chiama
Alle ore 06,00 circa di lunedì 6 aprile, alla segreteria UCIS (unità cinofile italiane soccorso), affiliata ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana), arriva tramite comunicazione telefonica da parte del Dipartimento della Protezione Civile, e più precisamente dal responsabile del Volontariato dott. Mauro Ceccaroni, la richiesta telefonica (seguirà poi una comunicazione ufficiale via fax) di allertare le nostre unità cinofile. La richiesta chiede di inviare delle unità cinofile, site nelle zone limitrofe a L’Aquila. Immediato l’intervento di Albino Tommaselli (Segretario Nazionale) che allerta le 5 unità cinofile dell’Aquila (PIVEC), già in stato di emergenza, e a seguire altre 5 da Roma (Orme di Ascan). Alle ore 08.00 Bruno Piccinelli (Presidente UCIS) vedendo i vari TG si rende conto che la situazione è più grave di quanto si pensasse e convinto che la necessità di cani da inviare sul terremoto fosse di gran lunga superiore delle 10 inviate, di comune accordo con la segreteria operativa UCIS decide di allertare altre unità cinofile della Toscana e mettere in allerta gli altri presidi. Questo ci da ragione, perché alle 10,00 arriva la richiesta di altri cani da inviare. Immediatamente parte l’ordine ai presidi di Darfo Boario Pro Civil, di Ghedi, di Cani Da Soccorso Provincia di Sondrio, dei Lupi di Monte Pulciano, presidio Achela, dell’Anpas Orentano, di mettersi in viaggio per la zona del disastro. Circa altre 15 unità cinofile. Nel frattempo il nostro Presidente Bruno Piccinelli scambia diverse telefonate con i referenti del Dipartimento e li informa che a suo giudizio fossero ancora al di sotto delle necessità il numero di cani che servirebbero sulla zona terremotata. Infatti alle ore 16.00 circa ci perviene un’altra richiesta. “E’ chiaro che abbiamo perso del tempo prezioso” precisa Piccinelli, “non è certamente polemica la mia, mi rendo conto che era difficile valutare bene la necessità, si deve pensare che si stava operando nella primissima emergenza.”. Partono presidi del gruppo comunale di Ospitaletto, un presidio del Veneto il Gelso, il presidio della Calabria I Lupi della Serre Consentine, “In totale sono state allertate ben oltre 60 unità cinofile, con al seguito anche una decina di logistici per il supporto alle operazioni. Tutte le nostre unità cinofile sono ovviamente autosufficienti sia per gli spostamenti che per l’alloggio” continua Piccinelli, “man mano che le nostre Unità Cinofile arrivavano sul posto, hanno iniziano immediatamente ad operare. A coordinare le operazioni sono stati inviati sul posto Alfredo Gottardello e Raffaello Colombo. Le ricerche sono continuate ininterrottamente da lunedì a giovedì. Già martedì in mattinata e in serata, alcune unità cinofile, di altre associazioni ricevono l’ordine di rientrare, l’UCIS quale associazione nazionale, riceve un fax di continuare le operazioni di ricerca fino ad almeno giovedì, in collaborazione con altre istituzioni. Ancora una volta l’UCIS ha avuto la piena fiducia da parte delle istituzioni, che sono state ricambiate con tutta la professionalità che i nostri cinofili sanno dimostrare e per questo hanno ricevuto il plauso di tutti. Molte sono state le segnalazioni effettuate dai nostri cani, ma visto che non è una gara a chi fa meglio, non ci sembra opportuno farne l’elenco. Da sottolineare invece la grande disponibilità di tutti i volontari che hanno prestato la loro opera, a tutti loro va un grazie da parte di tutti i cinofili italiani. L’UCIS dispone di ben 115 presidi dislocati in tutte le regioni italiane con 1.300 iscritti e centinaia di unità cinofile delle varie discipline di ricerca.”
Ricordando l’alluvione in Valtellina con la frana della Val Pola dove venne sotterrato l’intero paese di Sant'Antonio Morignone, DA “I NOSTRI CANI” - OTTOBRE 1987: “Il trascorrere del tempo aveva appena appannato i ricordi e sfuocato le immagini di quel terremoto nel Messico che anni orsono sconvolse gli uomini di tutto il mondo, obbligati a riconoscere come la violenza della Natura possa sfuggire ad ogni presunzione di controllo o di governo. Allora fra i tanti scopi giornalistici apparve dapprima timidamente, poi in evidenza, l’opera preziosa delle squadre di soccorso costituite dalla coppia uomo-cane. Più coppie: una equipe. Affiatata, esperta, appassionatamente efficace. Il mondo prese coscienza di questa opera e laddove la Protezione Civile ebbe dai Governi l’opportuna incentivazione si avviò un progetto di preparazione di uomini e cani iscritti in un organico concerto”. Il progetto UCIS è nato e cresciuto, le Unità Cinofile ad esso iscritte, con il trascorrere degli anni sono aumentate, si sono perfezionate ed evolute, e lo spirito di passione e solidarietà è una fonte inesauribile di energia e volontà! “Dalle pagine di questo giornale abbiamo più volte raccontato l’evolversi di questo progetto, le prime realizzazioni, il “brevetto”, le squadre, l’interscambio con il Ministero della Protezione Civile. Durante questi anni da parte di tutti si è continuato a lavorare, a ben preparare, ad affiatare squadre di soccorso: quella splendida molla che è la passione del volontariato è stata lubrificata e tenuta in tensione. E vennero così i giorni della Valtellina, l’improvviso scatenarsi delle acque che, per reazioni naturali a catena, presero forma di violenza inaudita e seppellirono vite umane e beni sotto cumuli di detriti. Pronte, tempestive le squadre di soccorso. Ancora una volta il cane, amico dell’uomo, ha rischiato la propria vita per salvare non il “suo padrone”, che aveva al fianco, ma un simile del suo padrone, un altro uomo che stava soffrendo. Perché l’Uomo è suo Amico; e l’istinto è ancestrale”. E ancora, crollo della Torre di Pavia, “I NOSTRI CANI” - MAGGIO 1989: “... Nel crollo purtroppo sono state travolte vite umane. Le Unità Cinofile del Corpo Volontari Protezione Civile di Milano sono state allertate dalla Prefettura… Ancora una volta l’ENCI si è reso utile, tramite una sua struttura, in una calamità di eccezionale portata civile. Anche in questo un settore dell’utilizzazione del cane l’ENCI è presente con particolare dedizione ottenendo numerosi risultati a conforto di una pratica di addestramento che tiene permanentemente impegnati gli specialisti del settore con enormi sacrifici. L’Ente, quindi, prosegue in questa missione impegnando ogni sua risorsa per poter fornire al Dipartimento della Protezione Civile la più ampia collaborazione”. Un doveroso ringraziamento va ai nostri cani, che mettono a disposizione le loro indiscusse capacità a favore degli uomini e della loro incolumità, rischiando la propria. Un sentito ringraziamento ai loro conduttori, che con dedizione e sacrifici, senza indugio alcuno si sono messi a disposizione della collettività, pur sapendo il rischio a cui andavano incontro. Si ringraziano per la collaborazione avuta nell’intervento: il Corpo Forestale dello Stato, i Vigili del Fuoco, la Polizia di Stato, l’Ass. Nazionale Alpini, la Guardia di Finanza Vorrei invece sperare finalmente in azioni concrete da parte di chi di dovere, per avere la possibilità di crescere, migliorare e disciplinare questa forza preziosa che è la Cinofilia da Soccorso e che è sempre in prima fila quando si tratta di salvare delle vite umane. Le Unità Cinofile preparate ci sono, l’ENCI è sempre presente, con l’appoggio della parte Istituzionale e sicuramente si avrà la possibilità di poter dare di più, che è sinonimo di aver la possibilità di salvare maggior numero di vite umane.
Sonia De Francesco
Esperienze, testimonianze e sensazioni di alcuni dei cinofili della SQUADRA UCIS che ha operato nelle zone di calamità: (meglio di loro nessuno potrebbe esprimere fino a dove possono arrivare e quali siano le incredibili capacità dei cani, meglio di loro nessuno potrebbe raccontare…)
“Descrivere a parole quello che è stato a L’Aquila in questi tre giorni non è facile. Lo stupore, l’incredulità, la tristezza e l’angoscia sono le emozioni che ci hanno assalito al nostro primo ingresso nella città la sera di Lunedì 6 Aprile 2009, quando il panorama di distruzione generale e il frenetico movimento delle operazioni di recupero in corso hanno stretto come una morsa d’acciaio i nostri cuori e hanno azzittito ogni nostra parola. Questo nostro stato d’animo di profondo sconforto ci ha accompagnato fino all’arrivo al centro operativo dove in pochi minuti, una volta assegnata la nostra missione, tutte le nostre emozioni di poco prima si è trasformate in determinazione, concentrazione e volontà di recuperare chi ancora era sepolto dalle macerie. E questo i nostri cani lo sapevano già prima di noi… Ho visto il mio Border collie scendere dalla macchina dopo 8 ore di viaggio e l’ho vista fremere, agitarsi, come fosse impaziente di cominciare subito il suo lavoro. L’ho vista al solo cenno “cerca” saltare sopra un cumulo di macerie senza la minima esitazione e in quel momento ho avuto la precisa sensazione che il cane fosse completamente consapevole della grande responsabilità di cui era investito e soprattutto che fosse incurante del pericolo a cui andava incontro. E poi l’ho vista sparire… quando la terra ha ricominciato violentemente a tremare e i calcinacci hanno ripreso a cadere impietosamente sopra quella massa già martoriata di distruzione… noi siamo scappati, ma lei non era dietro di me… “...Minù!!!”. Dieci secondi lunghissimi… dieci secondi di angoscia e di paura… eppure lei è uscita, è tornata e incredibilmente già dopo poco dava segnali di voler riprendere il lavoro che aveva dovuto interrompere suo malgrado. Passato qualche minuto e atteso che la situazione tornasse almeno a un livello di parziale sicurezza, il cane è ripartito, ancora senza esitazioni nonostante il pericolo appena scampato e ha ripreso la stessa traccia individuata in precedenza. A quel punto è stato chiaro che aveva tutte le ragioni per voler tornare in quel punto e che il suo obiettivo era ben preciso: il letto, incastrato tra la soletta crollata del piano primo e ricoperto di calcinacci dove tragicamente era rimasta una giovane donna. Credo che nonostante tutti gli anni di addestramenti, di prove, di simulazioni e ritrovamenti, realmente per me sia cominciato tutto a L’Aquila quella sera di lunedì 6 aprile. Sapevo che sarebbe stato difficile decidere di sacrificare il proprio cane nella speranza di salvare una vita e adesso so che può succedere più facilmente di quanto crediamo e so che posso farlo e lo rifarei! Sapevo che i nostri cani lavorano con determinazione durante le prove, ma adesso so che non conoscevo esattamente l’enormità del loro coraggio anche dopo aver vissuto una situazione di pericolo. Sapevo che il cane è scrupoloso e determinato, ma ora ho visto la vera tenacia, la vera forza dei nostri cani CHE NON MOLLANO MAI. Ogni giorno, ogni situazione che abbiamo vissuto nei 3 giorni de L’Aquila mi hanno confermato sempre di più queste sensazioni e sono convinta di essermi finalmente svegliata dal mondo “sicuro” e ovattato dell’addestramento e essermi resa conto che non è mai abbastanza la fiducia che riponiamo nei nostri fedeli amici che non ci deludono neanche nelle situazioni più estreme. Il vero grazie che mi sento di dare in questo momento va a loro, i nostri cani, per quelle vite che hanno salvato, per quelle vittime che hanno fatto ritrovare ai parenti straziati, e perché nonostante le zampe martoriate e il naso pieno di polvere, non hanno mai mollato e ci hanno dato la forza di continuare a crederci e a sperare”.
Erika
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“Quando il cellulare squilla poco dopo le 4,30 sai già che riceverai notizie poco piacevoli, ma sentire la sala operativa della Regione Lazio che ti attiva per un terremoto di forte entità avvenuto a L’Aquila e zone limitrofe, ti lascia veramente interdetto. Ti appresti a fare tutte quelle cose che ti sei sempre detto avresti dovuto fare in questa occasione. Allerti tutte le unità cinofile, i componenti della squadra logistica, cerchi di organizzare al meglio la partenza, sei pronto a partire dopo 1 ora con 7 persone ed aspetti il “via” sperando che non arrivi perché la situazione è meno grave del previsto. Non è così, il “via” arriva. Si parte. Speri che tutto il lavoro fatto in addestramento possa essere utile, confidi di essere all’altezza della situazione. Durante il viaggio si fanno battute anche stupide ma è evidente che tutti sono molto tesi. Arriviamo a L’Aquila. Le abitazioni in periferia sembrano tutte intatte, con molta gente in giro e molte auto, diresti che è una giornata normale ma se ti fermi a guardarla in volto capisci che la gente che incontri è sconvolta, ti avvicini al centro e vedi un’altra città sembra di vedere il filmato di una città in guerra . Ci rechiamo al concentramento a Piazza d’Armi, non troviamo ancora nessuno, ci dirigiamo alla “Villa” troviamo i Vigili del Fuoco all’opera in via Corridoni, si inizia il lavoro di ricerca, un’altra squadra va in via Gualtieri d’Arte, anche lì situazione difficile, cerchiamo di fare ciò che possiamo e insieme ai vigili del fuoco si rischia forse anche oltre il consentito. Ci chiama la sala operativa della Regione Lazio per dirci che hanno bisogno di Unità cinofile ad Onna, andiamo. Arrivati ad Onna ho l’impressione di essere tornato al novembre 1980 terremoto in Irpinia, anche qui il paese non c’è più è raso al suolo, solo macerie e gente disperata, comprendi a pieno il disastro. Proseguiamo nel lavoro di ricerca e diamo il nostro modesto contributo a quest’opera di solidarietà immensa che si sta prodigando per il popolo abruzzese, cerchi di non farti coinvolgere dalla situazione, cerchi di stare sereno e lavorare al meglio col tuo cane, non è facile ti commuovi, è naturale, è il tuo cane che ti tira su con un colpetto alla mano una leccatina e ricominci a cercare. Comincia a fare buio, inizia a piovere, anche questo a complicare le cose, la notte diventa particolarmente fredda, i sopravvissuti si ammassano dentro il tendone preparato dalla protezione civile, ricevono un piccolo conforto mangiando qualcosa di caldo, ricevono una coperta per passare una notte. Fa freddo. Il giorno dopo le ricerche ad Onna vengono sospese non ci sono altri dispersi, diamo la nostra disponibilità per intervenire in altre zone ma siamo molte unità cinofile intervenute e tutte le zone sono coperte. Facciamo un ultimo giro per il paese e ripartiamo per la base, organizzeremo una raccolta di materiale utile e torneremo”.
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“Durante la ricerca avevamo la speranza di riuscire a individuare dei dispersi ancora vivi fra le macerie, la totale fiducia nel nostro cane e nel suo lavoro di ricerca ci permetteva di continuare con sempre più ardore la lotta contro il tempo. Quando poi i nostri cani hanno segnalato, la gioia ci ha pervaso, eravamo contenti. Dopo il recupero da parte dei Vigili del Fuoco, la nostra contentezza si è ridimensionata, ciò che restituivamo ai loro cari era solo una salma, ma almeno avevano restituito loro una salma su cui sfogare il loro dolore”.
Testimonianze di: Maurizio Teofili, Erika Bonzanni, Anna Pezzuolo, Gian Carlo Vignaioli
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“Eppure pensavo di essere abituato, ma ogni terremoto ogni crollo ogni disastro, è fine a se stesso. È da più di ventenni che con i cani da ricerca in macerie faccio questo lavoro, e ogni volta che mi trovo di fronte a una calamità provo nuove sensazioni e l’affrontare le ricerche con difficoltà diverse,ti pone spesso dei quesiti ai quali non sempre ai subito la soluzione pronta, ma grazie all’esperienza acquisita in anni di addestramento e un po’ di intuito creativo porti a termine il tuo lavoro. Che dire del vero protagonista colui che non si deve vestire di rosso luminescente, di verde luminescente o di blu cobalto per apparire diverso dagli altri, ma vestito “come natura l’ha fatto” con pelo quattro zampe e un fiuto incredibile, si parlo di lui “IL CANE” quell’animale straordinario al quale noi cinofili da soccorso mettiamo alcune volte in secondo piano, ma che senza di lui noi non esisteremmo cinofilmente. Quell’animale che al nostro fianco affronta le ricerche in maceria nel disagio più assurdo,quell’animale che dinnanzi al crollo togliendogli il collare dicendogli “cerca” affidandoci al suo naso, al suo coraggio nell’affrontare quella maceria pericolante in cui potrebbe rischiare la vita, ecco è proprio da lui che aspettiamo il miracolo”.
Alfredo Gottardello coordinatore U.C.
Cronache dal terremoto
L’allarme. La partenza dei volontari. I primi interventi in situazioni tragiche. La soddisfazione indicibile di essere dove la solidarietà chiama
Alle ore 06,00 circa di lunedì 6 aprile, alla segreteria UCIS (unità cinofile italiane soccorso), affiliata ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana), arriva tramite comunicazione telefonica da parte del Dipartimento della Protezione Civile, e più precisamente dal responsabile del Volontariato dott. Mauro Ceccaroni, la richiesta telefonica (seguirà poi una comunicazione ufficiale via fax) di allertare le nostre unità cinofile. La richiesta chiede di inviare delle unità cinofile, site nelle zone limitrofe a L’Aquila. Immediato l’intervento di Albino Tommaselli (Segretario Nazionale) che allerta le 5 unità cinofile dell’Aquila (PIVEC), già in stato di emergenza, e a seguire altre 5 da Roma (Orme di Ascan). Alle ore 08.00 Bruno Piccinelli (Presidente UCIS) vedendo i vari TG si rende conto che la situazione è più grave di quanto si pensasse e convinto che la necessità di cani da inviare sul terremoto fosse di gran lunga superiore delle 10 inviate, di comune accordo con la segreteria operativa UCIS decide di allertare altre unità cinofile della Toscana e mettere in allerta gli altri presidi. Questo ci da ragione, perché alle 10,00 arriva la richiesta di altri cani da inviare. Immediatamente parte l’ordine ai presidi di Darfo Boario Pro Civil, di Ghedi, di Cani Da Soccorso Provincia di Sondrio, dei Lupi di Monte Pulciano, presidio Achela, dell’Anpas Orentano, di mettersi in viaggio per la zona del disastro. Circa altre 15 unità cinofile. Nel frattempo il nostro Presidente Bruno Piccinelli scambia diverse telefonate con i referenti del Dipartimento e li informa che a suo giudizio fossero ancora al di sotto delle necessità il numero di cani che servirebbero sulla zona terremotata. Infatti alle ore 16.00 circa ci perviene un’altra richiesta. “E’ chiaro che abbiamo perso del tempo prezioso” precisa Piccinelli, “non è certamente polemica la mia, mi rendo conto che era difficile valutare bene la necessità, si deve pensare che si stava operando nella primissima emergenza.”. Partono presidi del gruppo comunale di Ospitaletto, un presidio del Veneto il Gelso, il presidio della Calabria I Lupi della Serre Consentine, “In totale sono state allertate ben oltre 60 unità cinofile, con al seguito anche una decina di logistici per il supporto alle operazioni. Tutte le nostre unità cinofile sono ovviamente autosufficienti sia per gli spostamenti che per l’alloggio” continua Piccinelli, “man mano che le nostre Unità Cinofile arrivavano sul posto, hanno iniziano immediatamente ad operare. A coordinare le operazioni sono stati inviati sul posto Alfredo Gottardello e Raffaello Colombo. Le ricerche sono continuate ininterrottamente da lunedì a giovedì. Già martedì in mattinata e in serata, alcune unità cinofile, di altre associazioni ricevono l’ordine di rientrare, l’UCIS quale associazione nazionale, riceve un fax di continuare le operazioni di ricerca fino ad almeno giovedì, in collaborazione con altre istituzioni. Ancora una volta l’UCIS ha avuto la piena fiducia da parte delle istituzioni, che sono state ricambiate con tutta la professionalità che i nostri cinofili sanno dimostrare e per questo hanno ricevuto il plauso di tutti. Molte sono state le segnalazioni effettuate dai nostri cani, ma visto che non è una gara a chi fa meglio, non ci sembra opportuno farne l’elenco. Da sottolineare invece la grande disponibilità di tutti i volontari che hanno prestato la loro opera, a tutti loro va un grazie da parte di tutti i cinofili italiani. L’UCIS dispone di ben 115 presidi dislocati in tutte le regioni italiane con 1.300 iscritti e centinaia di unità cinofile delle varie discipline di ricerca.”
Ricordando l’alluvione in Valtellina con la frana della Val Pola dove venne sotterrato l’intero paese di Sant'Antonio Morignone, DA “I NOSTRI CANI” - OTTOBRE 1987: “Il trascorrere del tempo aveva appena appannato i ricordi e sfuocato le immagini di quel terremoto nel Messico che anni orsono sconvolse gli uomini di tutto il mondo, obbligati a riconoscere come la violenza della Natura possa sfuggire ad ogni presunzione di controllo o di governo. Allora fra i tanti scopi giornalistici apparve dapprima timidamente, poi in evidenza, l’opera preziosa delle squadre di soccorso costituite dalla coppia uomo-cane. Più coppie: una equipe. Affiatata, esperta, appassionatamente efficace. Il mondo prese coscienza di questa opera e laddove la Protezione Civile ebbe dai Governi l’opportuna incentivazione si avviò un progetto di preparazione di uomini e cani iscritti in un organico concerto”. Il progetto UCIS è nato e cresciuto, le Unità Cinofile ad esso iscritte, con il trascorrere degli anni sono aumentate, si sono perfezionate ed evolute, e lo spirito di passione e solidarietà è una fonte inesauribile di energia e volontà! “Dalle pagine di questo giornale abbiamo più volte raccontato l’evolversi di questo progetto, le prime realizzazioni, il “brevetto”, le squadre, l’interscambio con il Ministero della Protezione Civile. Durante questi anni da parte di tutti si è continuato a lavorare, a ben preparare, ad affiatare squadre di soccorso: quella splendida molla che è la passione del volontariato è stata lubrificata e tenuta in tensione. E vennero così i giorni della Valtellina, l’improvviso scatenarsi delle acque che, per reazioni naturali a catena, presero forma di violenza inaudita e seppellirono vite umane e beni sotto cumuli di detriti. Pronte, tempestive le squadre di soccorso. Ancora una volta il cane, amico dell’uomo, ha rischiato la propria vita per salvare non il “suo padrone”, che aveva al fianco, ma un simile del suo padrone, un altro uomo che stava soffrendo. Perché l’Uomo è suo Amico; e l’istinto è ancestrale”. E ancora, crollo della Torre di Pavia, “I NOSTRI CANI” - MAGGIO 1989: “... Nel crollo purtroppo sono state travolte vite umane. Le Unità Cinofile del Corpo Volontari Protezione Civile di Milano sono state allertate dalla Prefettura… Ancora una volta l’ENCI si è reso utile, tramite una sua struttura, in una calamità di eccezionale portata civile. Anche in questo un settore dell’utilizzazione del cane l’ENCI è presente con particolare dedizione ottenendo numerosi risultati a conforto di una pratica di addestramento che tiene permanentemente impegnati gli specialisti del settore con enormi sacrifici. L’Ente, quindi, prosegue in questa missione impegnando ogni sua risorsa per poter fornire al Dipartimento della Protezione Civile la più ampia collaborazione”. Un doveroso ringraziamento va ai nostri cani, che mettono a disposizione le loro indiscusse capacità a favore degli uomini e della loro incolumità, rischiando la propria. Un sentito ringraziamento ai loro conduttori, che con dedizione e sacrifici, senza indugio alcuno si sono messi a disposizione della collettività, pur sapendo il rischio a cui andavano incontro. Si ringraziano per la collaborazione avuta nell’intervento: il Corpo Forestale dello Stato, i Vigili del Fuoco, la Polizia di Stato, l’Ass. Nazionale Alpini, la Guardia di Finanza Vorrei invece sperare finalmente in azioni concrete da parte di chi di dovere, per avere la possibilità di crescere, migliorare e disciplinare questa forza preziosa che è la Cinofilia da Soccorso e che è sempre in prima fila quando si tratta di salvare delle vite umane. Le Unità Cinofile preparate ci sono, l’ENCI è sempre presente, con l’appoggio della parte Istituzionale e sicuramente si avrà la possibilità di poter dare di più, che è sinonimo di aver la possibilità di salvare maggior numero di vite umane.
Sonia De Francesco
Esperienze, testimonianze e sensazioni di alcuni dei cinofili della SQUADRA UCIS che ha operato nelle zone di calamità: (meglio di loro nessuno potrebbe esprimere fino a dove possono arrivare e quali siano le incredibili capacità dei cani, meglio di loro nessuno potrebbe raccontare…)
“Descrivere a parole quello che è stato a L’Aquila in questi tre giorni non è facile. Lo stupore, l’incredulità, la tristezza e l’angoscia sono le emozioni che ci hanno assalito al nostro primo ingresso nella città la sera di Lunedì 6 Aprile 2009, quando il panorama di distruzione generale e il frenetico movimento delle operazioni di recupero in corso hanno stretto come una morsa d’acciaio i nostri cuori e hanno azzittito ogni nostra parola. Questo nostro stato d’animo di profondo sconforto ci ha accompagnato fino all’arrivo al centro operativo dove in pochi minuti, una volta assegnata la nostra missione, tutte le nostre emozioni di poco prima si è trasformate in determinazione, concentrazione e volontà di recuperare chi ancora era sepolto dalle macerie. E questo i nostri cani lo sapevano già prima di noi… Ho visto il mio Border collie scendere dalla macchina dopo 8 ore di viaggio e l’ho vista fremere, agitarsi, come fosse impaziente di cominciare subito il suo lavoro. L’ho vista al solo cenno “cerca” saltare sopra un cumulo di macerie senza la minima esitazione e in quel momento ho avuto la precisa sensazione che il cane fosse completamente consapevole della grande responsabilità di cui era investito e soprattutto che fosse incurante del pericolo a cui andava incontro. E poi l’ho vista sparire… quando la terra ha ricominciato violentemente a tremare e i calcinacci hanno ripreso a cadere impietosamente sopra quella massa già martoriata di distruzione… noi siamo scappati, ma lei non era dietro di me… “...Minù!!!”. Dieci secondi lunghissimi… dieci secondi di angoscia e di paura… eppure lei è uscita, è tornata e incredibilmente già dopo poco dava segnali di voler riprendere il lavoro che aveva dovuto interrompere suo malgrado. Passato qualche minuto e atteso che la situazione tornasse almeno a un livello di parziale sicurezza, il cane è ripartito, ancora senza esitazioni nonostante il pericolo appena scampato e ha ripreso la stessa traccia individuata in precedenza. A quel punto è stato chiaro che aveva tutte le ragioni per voler tornare in quel punto e che il suo obiettivo era ben preciso: il letto, incastrato tra la soletta crollata del piano primo e ricoperto di calcinacci dove tragicamente era rimasta una giovane donna. Credo che nonostante tutti gli anni di addestramenti, di prove, di simulazioni e ritrovamenti, realmente per me sia cominciato tutto a L’Aquila quella sera di lunedì 6 aprile. Sapevo che sarebbe stato difficile decidere di sacrificare il proprio cane nella speranza di salvare una vita e adesso so che può succedere più facilmente di quanto crediamo e so che posso farlo e lo rifarei! Sapevo che i nostri cani lavorano con determinazione durante le prove, ma adesso so che non conoscevo esattamente l’enormità del loro coraggio anche dopo aver vissuto una situazione di pericolo. Sapevo che il cane è scrupoloso e determinato, ma ora ho visto la vera tenacia, la vera forza dei nostri cani CHE NON MOLLANO MAI. Ogni giorno, ogni situazione che abbiamo vissuto nei 3 giorni de L’Aquila mi hanno confermato sempre di più queste sensazioni e sono convinta di essermi finalmente svegliata dal mondo “sicuro” e ovattato dell’addestramento e essermi resa conto che non è mai abbastanza la fiducia che riponiamo nei nostri fedeli amici che non ci deludono neanche nelle situazioni più estreme. Il vero grazie che mi sento di dare in questo momento va a loro, i nostri cani, per quelle vite che hanno salvato, per quelle vittime che hanno fatto ritrovare ai parenti straziati, e perché nonostante le zampe martoriate e il naso pieno di polvere, non hanno mai mollato e ci hanno dato la forza di continuare a crederci e a sperare”.
Erika
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“Quando il cellulare squilla poco dopo le 4,30 sai già che riceverai notizie poco piacevoli, ma sentire la sala operativa della Regione Lazio che ti attiva per un terremoto di forte entità avvenuto a L’Aquila e zone limitrofe, ti lascia veramente interdetto. Ti appresti a fare tutte quelle cose che ti sei sempre detto avresti dovuto fare in questa occasione. Allerti tutte le unità cinofile, i componenti della squadra logistica, cerchi di organizzare al meglio la partenza, sei pronto a partire dopo 1 ora con 7 persone ed aspetti il “via” sperando che non arrivi perché la situazione è meno grave del previsto. Non è così, il “via” arriva. Si parte. Speri che tutto il lavoro fatto in addestramento possa essere utile, confidi di essere all’altezza della situazione. Durante il viaggio si fanno battute anche stupide ma è evidente che tutti sono molto tesi. Arriviamo a L’Aquila. Le abitazioni in periferia sembrano tutte intatte, con molta gente in giro e molte auto, diresti che è una giornata normale ma se ti fermi a guardarla in volto capisci che la gente che incontri è sconvolta, ti avvicini al centro e vedi un’altra città sembra di vedere il filmato di una città in guerra . Ci rechiamo al concentramento a Piazza d’Armi, non troviamo ancora nessuno, ci dirigiamo alla “Villa” troviamo i Vigili del Fuoco all’opera in via Corridoni, si inizia il lavoro di ricerca, un’altra squadra va in via Gualtieri d’Arte, anche lì situazione difficile, cerchiamo di fare ciò che possiamo e insieme ai vigili del fuoco si rischia forse anche oltre il consentito. Ci chiama la sala operativa della Regione Lazio per dirci che hanno bisogno di Unità cinofile ad Onna, andiamo. Arrivati ad Onna ho l’impressione di essere tornato al novembre 1980 terremoto in Irpinia, anche qui il paese non c’è più è raso al suolo, solo macerie e gente disperata, comprendi a pieno il disastro. Proseguiamo nel lavoro di ricerca e diamo il nostro modesto contributo a quest’opera di solidarietà immensa che si sta prodigando per il popolo abruzzese, cerchi di non farti coinvolgere dalla situazione, cerchi di stare sereno e lavorare al meglio col tuo cane, non è facile ti commuovi, è naturale, è il tuo cane che ti tira su con un colpetto alla mano una leccatina e ricominci a cercare. Comincia a fare buio, inizia a piovere, anche questo a complicare le cose, la notte diventa particolarmente fredda, i sopravvissuti si ammassano dentro il tendone preparato dalla protezione civile, ricevono un piccolo conforto mangiando qualcosa di caldo, ricevono una coperta per passare una notte. Fa freddo. Il giorno dopo le ricerche ad Onna vengono sospese non ci sono altri dispersi, diamo la nostra disponibilità per intervenire in altre zone ma siamo molte unità cinofile intervenute e tutte le zone sono coperte. Facciamo un ultimo giro per il paese e ripartiamo per la base, organizzeremo una raccolta di materiale utile e torneremo”.
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“Durante la ricerca avevamo la speranza di riuscire a individuare dei dispersi ancora vivi fra le macerie, la totale fiducia nel nostro cane e nel suo lavoro di ricerca ci permetteva di continuare con sempre più ardore la lotta contro il tempo. Quando poi i nostri cani hanno segnalato, la gioia ci ha pervaso, eravamo contenti. Dopo il recupero da parte dei Vigili del Fuoco, la nostra contentezza si è ridimensionata, ciò che restituivamo ai loro cari era solo una salma, ma almeno avevano restituito loro una salma su cui sfogare il loro dolore”.
Testimonianze di: Maurizio Teofili, Erika Bonzanni, Anna Pezzuolo, Gian Carlo Vignaioli
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“Eppure pensavo di essere abituato, ma ogni terremoto ogni crollo ogni disastro, è fine a se stesso. È da più di ventenni che con i cani da ricerca in macerie faccio questo lavoro, e ogni volta che mi trovo di fronte a una calamità provo nuove sensazioni e l’affrontare le ricerche con difficoltà diverse,ti pone spesso dei quesiti ai quali non sempre ai subito la soluzione pronta, ma grazie all’esperienza acquisita in anni di addestramento e un po’ di intuito creativo porti a termine il tuo lavoro. Che dire del vero protagonista colui che non si deve vestire di rosso luminescente, di verde luminescente o di blu cobalto per apparire diverso dagli altri, ma vestito “come natura l’ha fatto” con pelo quattro zampe e un fiuto incredibile, si parlo di lui “IL CANE” quell’animale straordinario al quale noi cinofili da soccorso mettiamo alcune volte in secondo piano, ma che senza di lui noi non esisteremmo cinofilmente. Quell’animale che al nostro fianco affronta le ricerche in maceria nel disagio più assurdo,quell’animale che dinnanzi al crollo togliendogli il collare dicendogli “cerca” affidandoci al suo naso, al suo coraggio nell’affrontare quella maceria pericolante in cui potrebbe rischiare la vita, ecco è proprio da lui che aspettiamo il miracolo”.
Alfredo Gottardello coordinatore U.C.
sabato 9 maggio 2009
ricambiamo la visita alle UC slovene
Alcuni nostri soci hanno ricambiato la visita degli amici sloveni, andando ad una loro dimostrazione a Lokve (Nova Gorica):
incontro con le UC Slovene a Lokve (SLO) |
venerdì 8 maggio 2009
OPERATIVITA': allertamento per la ricerca di un disperso
Oggi Tatiana con Geri è stata allertata per la ricerca di un disperso in località Manzano (UD).
Mentre si avviavano verso la zona di ricerca, l'allarme è rientrato a seguito del ritrovamento del disperso.
Mentre si avviavano verso la zona di ricerca, l'allarme è rientrato a seguito del ritrovamento del disperso.
domenica 3 maggio 2009
stage a Bolzano sull'istinto predatorio
Tre giorni di stage sull'istinto predatorio, presso il campo d'addestramento delle Unità Cinofile da Soccorso Dolomiten - Bolzano.
Con Luca Carli, Educatore Cinofilo, Figurante ufficiale, Mondioring (ENCI) - Ring Francese
Con Luca Carli, Educatore Cinofilo, Figurante ufficiale, Mondioring (ENCI) - Ring Francese
Bolzano: stage sull'istinto predatorio con LUCA CARLI |
mercoledì 15 aprile 2009
Testimonianze fotografiche da L'Aquila
Renzo ci ha portato alcune testimonianze fotografiche da L'Aquila; come le altre immagini viste in questi giorni su giornali, TV ed internet non possono che dare una pallida idea della reale catastrofe che ha colpito l'Abruzzo.
Abruzzo '09 - partenza-arrivo scuola Sott. G.d.F. |
Abruzzo '09 - nasce il Campo Friuli |
Abruzzo '09 - ONNA e dintorni... |
Abruzzo '09 - Campo Friuli |
sabato 11 aprile 2009
venerdì 10 aprile 2009
giovedì 9 aprile 2009
mercoledì 8 aprile 2009
L'Aquila: rassegna stampa e link cinofili 8/4/09
Corriere.it: Eroi e vecchi camion, le due Italie
Repubblica.it: Il fiuto dei cani tra le macerie - così Gabri sta salvando molte vite
Il Piccolo: La Regione in prima linea. Inviati più di cento mezzi e quattrocento volontari
Il Piccolo: Eleonora, estratta viva dalle macerie dopo 42 ore - Fra i soccorritori anche un vigile del fuoco triestino e il suo cane
Messaggero Veneto: I friulani in Abruzzo per aiutare gli sfollati
Repubblica.it: Il fiuto dei cani tra le macerie - così Gabri sta salvando molte vite
Il Piccolo: La Regione in prima linea. Inviati più di cento mezzi e quattrocento volontari
Il Piccolo: Eleonora, estratta viva dalle macerie dopo 42 ore - Fra i soccorritori anche un vigile del fuoco triestino e il suo cane
Messaggero Veneto: I friulani in Abruzzo per aiutare gli sfollati
Prime ore di soccorsi dei volontari di Protezione civile del Friuli Venezia Giulia in Abruzzo
Dal sito della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia:
L'Aquila, 7 aprile 2009
Gli oltre quattrocento volontari di Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, partiti dalla sede operativa di Palmanova lunedì 6 aprile 2009, per tutta la nottata e la giornata successiva sono stati impegnati nelle operazioni di soccorso alla popolazione terremotata dell’Abruzzo.
Nella primissima mattinata di martedì 7 aprile le unità cinofile di Protezione civile, coordinate dai tecnici della Protezione civile regionale, sono state destinate nel Comune di Onna (AQ), il più colpito dal sisma e letteralmente raso al suolo. I cani hanno prontamente iniziato le attività di ricerca, nella speranza di recuperare eventuali superstiti sepolti sotto le macerie. Le operazioni, partite verso le 8.30 e terminate dopo un paio di ore, hanno coinvolto sei gruppi di unità cinofile.
Durante la mattinata si è proceduto all’allestimento di una tendopoli in via Lanciano, nei pressi dello Stadio del rugby di Acquasanta. Circa settanta tende, due cucine da campo, oltre a servizi igienici, sono stati montati a tempo di record, pronti a dare ospitalità ai volontari di Protezione civile del Friuli Venezia Giulia e a parte della popolazione sfollata.
Sul posto stanno anche operando gli elicotteri della Protezione civile regionale attrezzati di laserscan che consente di creare la mappa digitale del territorio e di realizzare ortofoto. A breve, grazie a questa tecnologia, sarà possibile effettuare la mappatura di tutto il territorio colpito dal sisma per identificare con precisione le aree di intervento.
In tarda serata, e durante la notte, altre scosse, alcune molto forti, hanno tenuto in apprensione tutta la provincia. L’allerta è massima. I volontari sono pronti a intervenire.
Gallery fotografica sul sito della Protezione Civile regionale
L'Aquila, 7 aprile 2009
Gli oltre quattrocento volontari di Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, partiti dalla sede operativa di Palmanova lunedì 6 aprile 2009, per tutta la nottata e la giornata successiva sono stati impegnati nelle operazioni di soccorso alla popolazione terremotata dell’Abruzzo.
Nella primissima mattinata di martedì 7 aprile le unità cinofile di Protezione civile, coordinate dai tecnici della Protezione civile regionale, sono state destinate nel Comune di Onna (AQ), il più colpito dal sisma e letteralmente raso al suolo. I cani hanno prontamente iniziato le attività di ricerca, nella speranza di recuperare eventuali superstiti sepolti sotto le macerie. Le operazioni, partite verso le 8.30 e terminate dopo un paio di ore, hanno coinvolto sei gruppi di unità cinofile.
Durante la mattinata si è proceduto all’allestimento di una tendopoli in via Lanciano, nei pressi dello Stadio del rugby di Acquasanta. Circa settanta tende, due cucine da campo, oltre a servizi igienici, sono stati montati a tempo di record, pronti a dare ospitalità ai volontari di Protezione civile del Friuli Venezia Giulia e a parte della popolazione sfollata.
Sul posto stanno anche operando gli elicotteri della Protezione civile regionale attrezzati di laserscan che consente di creare la mappa digitale del territorio e di realizzare ortofoto. A breve, grazie a questa tecnologia, sarà possibile effettuare la mappatura di tutto il territorio colpito dal sisma per identificare con precisione le aree di intervento.
In tarda serata, e durante la notte, altre scosse, alcune molto forti, hanno tenuto in apprensione tutta la provincia. L’allerta è massima. I volontari sono pronti a intervenire.
Gallery fotografica sul sito della Protezione Civile regionale
martedì 7 aprile 2009
L'Aquila: rassegna stampa e link cinofili
La Stampa: Terremoto in Abruzzo, ecco gli "angeli a quattrozampe"
La Repubblica: "I cani hanno sentito quella donna così l'abbiamo salvata dalle macerie"
Corriere: Quegli angeli a 4 zampe che salvano vite
Fotogallery su La Stampa
(nella foto n. 9 ci sono volontari cinofili della nostra regione... qualcuno si riconosce?)
Corriere: Per il cane tutto parte da un gioco (intervista ad Albino Tomaselli, segretario UCIS)
CorriereTV: Le unità cinofile in campo
La Repubblica: "I cani hanno sentito quella donna così l'abbiamo salvata dalle macerie"
Corriere: Quegli angeli a 4 zampe che salvano vite
Fotogallery su La Stampa
(nella foto n. 9 ci sono volontari cinofili della nostra regione... qualcuno si riconosce?)
Corriere: Per il cane tutto parte da un gioco (intervista ad Albino Tomaselli, segretario UCIS)
CorriereTV: Le unità cinofile in campo
lunedì 6 aprile 2009
Due unità cinofile intervengono in Abruzzo
Due unità cinofile della Regione Friuli Venezia Giulia, operative nella ricerca di persone disperse sotto macerie, sono partite stamane alla volta dell'Abruzzo, per prestare la loro opera di soccorso in seguito al sisma che ha colpito L'Aquila questa notte.
Si tratta di Renzo con Brio, dell'Ass. Corpo Forestale FVG, e di Marco con Frodo, dell'ACDC.
Si tratta del modo più concreto per esprimere la solidarietà di noi tutti alla gente d'Abruzzo colpita da questa calamità.
Un grosso “in bocca al lupo” a Renzo, Brio, Marco e Frodo!
Aggiornamento:
Sul sito della Protezione Civile regionale è comparso il comunicato ufficiale; l'autocolonna di soccorso partita stamattina alla volta dell'Abruzzo è costituita da una trentina di automezzi, un centinaio di volontari e complessivamente 12 unità cinofile.
Si tratta di Renzo con Brio, dell'Ass. Corpo Forestale FVG, e di Marco con Frodo, dell'ACDC.
Si tratta del modo più concreto per esprimere la solidarietà di noi tutti alla gente d'Abruzzo colpita da questa calamità.
Un grosso “in bocca al lupo” a Renzo, Brio, Marco e Frodo!
Aggiornamento:
Sul sito della Protezione Civile regionale è comparso il comunicato ufficiale; l'autocolonna di soccorso partita stamattina alla volta dell'Abruzzo è costituita da una trentina di automezzi, un centinaio di volontari e complessivamente 12 unità cinofile.
domenica 22 marzo 2009
giornata di addestramento congiunto con le UC slovene
Gli amici sloveni sono tornati a trovarci in campo; stanno completando la preparazione per gli esami IRO...
sabato 14 marzo 2009
Esami operativi regionali di superficie - Crostù (UD)
Si è svolta la prima sessione degli esami operativi regionali di superficie, organizzati dalla ACDC a Crostù (UD).
Tatiana li ha affrontati con successo sia con Geri (che conferma la propria operatività) che con Falkor (che con questo esame diventa operativo per la prima volta). Complimenti!
domenica 8 marzo 2009
esami operativi regionali di macerie - Prata
Si sono svolti, al campo macerie di Prata di Pordenone, gli esami operativi "di ingresso" CRUCS per la ricerca di persone disperse sotto macerie.
Complimenti a Massimo e Cash!
Complimenti a Massimo e Cash!
martedì 3 marzo 2009
Ordinanza contingibile ed urgente...
Il governo ci regala l'ennesima (e certamente non ultima...) ordinanza sui cani feroci, aggressivi, morsicatori e lupi mannari in genere.
E' in generale un po' meno peggio di quelle che l'hanno preceduta, soprattutto per noi; se non altro, all'art. 5 viene specificato che l'ordinanza non si applica ai cani delle Forze Armate, di Polizia, dei Vigili del Fuoco e... udite udite... in dotazione alla Protezione Civile!!!!
IL MINISTRO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI
Visto il Regolamento di polizia veterinaria approvato con decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1954, n. 320;
Visto l'articolo 32 della legge 23 dicembre 1978, n. 833;
Visto l’articolo 117 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n.112;
Visto l'articolo 10 della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, approvata a Strasburgo il 13 novembre 1987, firmata anche dall'Italia;
Vista la legge 14 agosto 1991, n. 281, concernente “ Legge quadro in materia di animali d'affezione e prevenzione del randagismo”,
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2003, concernente “Recepimento dell’accordo tra il Ministro della salute, le regioni e le province autonome di Trento e del 6 febbraio 2003, recante disposizioni in materia di benessere degli animali da compagnia e pet-therapy “, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 52 del 4 marzo 2003;
Visti gli articoli 650 e 727 del codice penale;
Vista l’Ordinanza del Ministro della Salute del 14 gennaio 2008, concernente “Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 23 del 28 gennaio 2008;
Ritenuto di dover sostituire detta Ordinanza eliminando l’allegato A in quanto non solo non ha ridotto gli episodi di aggressione ma, come confermato dalla letteratura scientifica di Medicina Veterinaria, non è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività di un cane sulla base dell’appartenenza ad una razza o ai suoi incroci;
Ritenuta la necessità e l'urgenza di mantenere, in attesa dell’emanazione di una disciplina normativa organica in materia, disposizioni cautelari a tutela dell’ incolumità pubblica;
Vista la sentenza della III sezione penale della Corte di Cassazione n. 15061 del 13 aprile 2007, con la quale la Suprema Corte ha ritenuto che l’uso del collare di tipo elettrico, quale “ congegno che causa al cane una inutile e sadica sofferenza”, rientra nella previsione di cui all’ articolo 727 del codice penale che vieta il maltrattamento degli animali ora art. 544 ter;
Visto il decreto ministeriale 23 maggio 2008 recante “ Delega delle attribuzioni del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per taluni atti di competenza dell’Amministrazione al Sottosegretario di Stato On.le Francesca Martini”, registrato alla Corte dei Conti il 10 giugno 2008, registro n. 4, foglio n.27.
Ordina:
Art. 1.
Art. 2
Art. 3
Art. 4
Art. 5
Art. 6
Art. 7
p. IL MINISTRO
IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO
Francesca Martini
E' in generale un po' meno peggio di quelle che l'hanno preceduta, soprattutto per noi; se non altro, all'art. 5 viene specificato che l'ordinanza non si applica ai cani delle Forze Armate, di Polizia, dei Vigili del Fuoco e... udite udite... in dotazione alla Protezione Civile!!!!
Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela
dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani
dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani
IL MINISTRO DEL LAVORO, DELLA SALUTE E DELLE POLITICHE SOCIALI
Visto il Regolamento di polizia veterinaria approvato con decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1954, n. 320;
Visto l'articolo 32 della legge 23 dicembre 1978, n. 833;
Visto l’articolo 117 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n.112;
Visto l'articolo 10 della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, approvata a Strasburgo il 13 novembre 1987, firmata anche dall'Italia;
Vista la legge 14 agosto 1991, n. 281, concernente “ Legge quadro in materia di animali d'affezione e prevenzione del randagismo”,
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2003, concernente “Recepimento dell’accordo tra il Ministro della salute, le regioni e le province autonome di Trento e del 6 febbraio 2003, recante disposizioni in materia di benessere degli animali da compagnia e pet-therapy “, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 52 del 4 marzo 2003;
Visti gli articoli 650 e 727 del codice penale;
Vista l’Ordinanza del Ministro della Salute del 14 gennaio 2008, concernente “Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 23 del 28 gennaio 2008;
Ritenuto di dover sostituire detta Ordinanza eliminando l’allegato A in quanto non solo non ha ridotto gli episodi di aggressione ma, come confermato dalla letteratura scientifica di Medicina Veterinaria, non è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività di un cane sulla base dell’appartenenza ad una razza o ai suoi incroci;
Ritenuta la necessità e l'urgenza di mantenere, in attesa dell’emanazione di una disciplina normativa organica in materia, disposizioni cautelari a tutela dell’ incolumità pubblica;
Vista la sentenza della III sezione penale della Corte di Cassazione n. 15061 del 13 aprile 2007, con la quale la Suprema Corte ha ritenuto che l’uso del collare di tipo elettrico, quale “ congegno che causa al cane una inutile e sadica sofferenza”, rientra nella previsione di cui all’ articolo 727 del codice penale che vieta il maltrattamento degli animali ora art. 544 ter;
Visto il decreto ministeriale 23 maggio 2008 recante “ Delega delle attribuzioni del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per taluni atti di competenza dell’Amministrazione al Sottosegretario di Stato On.le Francesca Martini”, registrato alla Corte dei Conti il 10 giugno 2008, registro n. 4, foglio n.27.
Ordina:
Art. 1.
- Il proprietario di un cane è sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell’animale e risponde, sia civilmente che penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali e cose provocati dall’animale stesso.
- Chiunque, a qualsiasi titolo, accetti di detenere un cane non di sua proprietà ne assume la responsabilità per il relativo periodo.
- Ai fini della prevenzione dei danni o lesioni a persone, animali o cose il proprietario e il detentore di un cane devono adottare le seguenti misure:
a. utilizzare sempre il guinzaglio ad una misura non superiore a mt. 1,50 durante la conduzione dell’animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, fatte salve le aree per cani individuate dai comuni;
b. portare con sé una museruola, rigida o morbida, da applicare al cane in caso di rischio per l’incolumità di persone o animali o su richiesta delle Autorità competenti;
c. affidare il cane a persone in grado di gestirlo correttamente;
d. acquisire un cane assumendo informazioni sulle sue caratteristiche fisiche ed etologiche nonché sulle norme in vigore;
e. assicurare che il cane abbia un comportamento adeguato alle specifiche esigenze di convivenza con persone e animali rispetto al contesto in cui vive. - Vengono istituiti percorsi formativi per i proprietari di cani con rilascio di specifica attestazione denominata patentino. Detti percorsi sono organizzati da parte dei Comuni congiuntamente con le Aziende Sanitarie Locali, in collaborazione con gli Ordini professionali dei Medici Veterinari, le Facoltà di Medicina Veterinaria, le Associazioni Veterinarie e le Associazioni di protezione degli animali.
- Detti percorsi formativi sono da considerarsi obbligatori per i proprietari di cani impegnativi. I Comuni in collaborazione con i Servizi Veterinari, sulla base dell’Anagrafe canina regionale, decidono nell’ambito del loro compito di tutela dell’incolumità pubblica quali proprietari di cani chiamare ad assolvere a tale obbligo.
- Le spese riguardanti i percorsi formativi sono a carico del proprietario del cane.
- Il Medico Veterinario libero professionista informa i proprietari di cani in merito alla disponibilità dei percorsi formativi e, nell’interesse della salute pubblica, segnala ai Servizi Veterinari la presenza di cani impegnativi tra i suoi assistiti.
- Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali con proprio decreto, emanato entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente ordinanza, stabilisce i criteri e le linee guida per la programmazione dei corsi di cui al comma 4.
Art. 2
- Sono vietati:
a) l'addestramento di cani che ne esalti l’aggressività;
b) qualsiasi operazione di selezione o di incrocio di cani con lo scopo di svilupparne l'aggressività;
c) la sottoposizione di cani a doping, così come definito all'articolo 1, commi 2 e 3, della legge 14 dicembre 2000, n. 376;
d) gli interventi chirurgici destinati a modificare la morfologia di un cane o non finalizzati a scopi curativi, con particolare riferimento a:
1) recisione delle corde vocali;
2) taglio delle orecchie;
3) taglio della coda, fatta eccezione per i cani appartenenti alle razze canine riconosciute alla F.C.I. con caudotomia prevista dallo standard, sino all’emanazione di una legge di divieto generale specifica in materia. Il taglio della coda, ove consentito, deve essere eseguito e certificato da un medico veterinario, entro la prima settimana di vita dell’animale;
e) la vendita e la commercializzazione di cani sottoposti agli interventi chirurgici di cui alla lettera d). - Gli interventi chirurgici su corde vocali, orecchie e coda sono consentiti esclusivamente con finalità curative e con modalità conservative certificate da un medico veterinario. Il certificato veterinario segue l’animale e deve essere presentato ogniqualvolta richiesto dalle autorità competenti.
- Gli interventi chirurgici effettuati in violazione al presente articolo sono da considerarsi maltrattamento animale ai sensi dell’articolo 544 ter del codice penale.
- E’ fatto obbligo a chiunque conduca il cane in ambito urbano raccoglierne le feci e avere con sé strumenti idonei alla raccolta delle stesse.
Art. 3
- Fatto salvo quanto stabilito dagli articoli 86 e 87 del decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1954 n. 320 "Regolamento di Polizia Veterinaria", a seguito di morsicatura od aggressione i Servizi Veterinari sono tenuti ad attivare un percorso mirato all’accertamento delle condizioni psicofisiche dell’animale e della corretta gestione da parte del proprietario.
- I Servizi Veterinari, nel caso di rilevazione di rischio potenziale elevato, in base alla gravità delle eventuali lesioni provocate a persone, animali o cose, stabiliscono le misure di prevenzione e la necessità di un intervento terapeutico comportamentale da parte di medici veterinari esperti in comportamento animale.
- I Servizi Veterinari devono tenere un registro aggiornato dei cani identificati ai sensi del comma 2.
- I proprietari dei cani inseriti nel registro di cui al comma 3 provvedono a stipulare una polizza di assicurazione di responsabilità civile per danni contro terzi causati dal proprio cane e devono applicare sempre sia il guinzaglio che la museruola al cane quando si trova in aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico.
Art. 4
- E' vietato possedere o detenere cani registrati ai sensi dell’articolo 3, comma 3:
a) ai delinquenti abituali o per tendenza;
b) a chi e' sottoposto a misure di prevenzione personale o a misura di sicurezza personale;
c) a chiunque abbia riportato condanna, anche non definitiva, per delitto non colposo contro la persona o contro il patrimonio, punibile con la reclusione superiore a due anni;
d) a chiunque abbia riportato condanna, anche non definitiva o decreto penale di condanna, per i reati di cui agli articoli 727, 544-ter, 544-quater, 544-quinques del codice penale e, per quelli previsti dall'art. 2 della legge 20 luglio 2004, n. 189;
e) ai minori di 18 anni, agli interdetti ed agli inabili per infermità di mente.
Art. 5
- La presente ordinanza non si applica ai cani in dotazione alle Forze Armate, di Polizia, di Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco.
- Le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 3, lettere a) b) e all’articolo 2, comma 4 non si applicano ai cani addestrati a sostegno delle persone diversamente abili.
- Le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 3, lettere a) e b) non si applicano ai cani a guardia e a conduzione delle greggi e ad altre tipologie di cani comunque individuate con proprio atto dalle Regioni e dai Comuni.
Art. 6
- Le violazioni delle disposizioni della presente ordinanza sono sanzionate dalle competenti Autorità secondo le disposizioni in vigore.
Art. 7
- La presente ordinanza, inviata alla Corte dei conti per la registrazione, entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana ed ha efficacia per 24 mesi a decorrere dalla predetta pubblicazione.
p. IL MINISTRO
IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO
Francesca Martini
domenica 15 febbraio 2009
Un normale giorno di addestramento in cava...
... con una macchina fotografica degna di questo nome!
lunedì 9 febbraio 2009
Allarme rabbia: tenete i cani al guinzaglio!
Dopo i casi di rabbia silvestre riscontrati negli scorsi mesi lungo il confine con la Slovenia, la Regione ha avviato una campagna di vaccinazione delle volpi.
La vaccinazione avviene per mezzo di esche, intrise di liquido vaccinale, disperse nei boschi in tutti i comuni lungo la fascia confinaria.
E' importante quindi in questo periodo controllare i propri cani affinchè non mangino tali esche.
Dal sito della Regione:
SALUTE: RABBIA, 24/1 AVVIO CAMPAGNA IMMUNIZZAZIONE VOLPI
Trieste, 19 gen - La direzione centrale Salute e Protezione Sociale della Regione informa che, in relazione alla recente ricomparsa della rabbia silvestre nel Nord-Est del territorio regionale, rilevato dal Centro di referenza nazionale dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie su esemplari di volpi provenienti dalla vicina Slovenia, è stato dato l'avvio ad un esteso intervento immunizzante, mediante la vaccinazione orale delle volpi. Saranno interessati i territori delle province di Trieste e Gorizia, nonché 37 comuni confinari della provincia di Udine ricompresi nelle Aziende per i servizi sanitari n.3 "Alto Friuli" e n.4 "Medio Friuli", per un'area complessiva di circa 1.600 chilometri quadrati. Squadre costituite da personale appartenente al Corpo forestale regionale e dello Stato, di vigilanza ittico-venatoria e da cacciatori di provata esperienza, con la supervisione dei Servizi veterinari delle Aziende sanitarie interessate, collocheranno sul terreno circa 35.000 esche vaccinali. Le zone di vaccinazione saranno delimitate da appositi cartelli recanti inequivocabili indicazioni attinenti l'azione di profilassi in corso.Le esche, simili ad una tavoletta di cioccolato e delle dimensioni di centimetri 4,4 x 4,4 x 0,8, sono formate da una capsula avvolta da uno strato di grasso animale e farina di pesce, il cui odore attira la volpe. Affinché vengano assunte possibilmente solo dalle volpi, è fatto obbligo di custodire e non lasciar vagare cani e gatti a partire dal giorno della loro distribuzione sul terreno e per i successivi 15 giorni. IN CASO DI RITROVAMENTO LE ESCHE NON DOVRANNO ESSERE TOCCATE.
Le esche possono risultare pericolose per l'incauto raccoglitore che si dovesse strofinare gli occhi con le mani intrise di vaccino o introducesse le dita nelle cavità nasali. In tale evenienza è indispensabile rivolgersi subito al proprio medico oppure al Servizio di Pronto Soccorso ospedaliero dopo avere lavato con acqua abbondante e sapone e disinfettato le mani per evitare ulteriori contaminazioni. Le operazioni vaccinali inizieranno sabato 24 gennaio e saranno completate presumibilmente entro la metà del mese di febbraio.
lunedì 19 gennaio 2009
incontro con le UC slovene
Abbiamo trascorso una giornata nel nostro campo, ospitando gli amici delle Enota Reševalnih psov di Nova Gorica.
Una giornata a parlare di cani, a lavorare assieme, a confrontare metodi di addestramento. Ed a scoprire che, tutto sommato, i cani lavorano ugualmente al di qua ed al di là del confine...
Disponibile anche un album fotografico sul sito del Kinološko društvo di Nova Gorica:
http://kin-drustvo-ng.si/component/option,com_rsgallery2/Itemid,51/catid,20/
Una giornata a parlare di cani, a lavorare assieme, a confrontare metodi di addestramento. Ed a scoprire che, tutto sommato, i cani lavorano ugualmente al di qua ed al di là del confine...
incontro con Enota Reševalnih Psov di Nova Gorica |
Disponibile anche un album fotografico sul sito del Kinološko društvo di Nova Gorica:
http://kin-drustvo-ng.si/component/option,com_rsgallery2/Itemid,51/catid,20/
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